Igiene e sicurezza

DECONTAMINAZIONE DELLO STRUMENTARIO PRE-STERILIZZAZIONE

Al Klinik le fasi di decontaminazione, detersione, lavaggio meccanico e asciugatura che normalmente vengono svolte manualmente da un operatore incaricato, sono sostituite da una apposita macchina lavastrumenti. Questa scelta garantisce maggiore sicurezza, limitando al minimo i rischi e gli errori umani da parte degli addetti alla sterilizzazione. Le fasi che questo macchinario svolge sono le seguenti:

  1. Decontaminazione e risciacquo. Lo scopo in questa fase è quello di abbassare l’eventuale quantità di residui solidi, vaselina, creme, colori, sangue, ed altri residui organici mediante l’uso di un liquido decontaminante. Il risciacquo elimina meccanicamente i residui del materiale organico e tutte le tracce del detergente che potrebbero interagire con gli agenti sterilizzanti.

  2. Detersione meccanica mediante ultrasuoni e secondo risciacquo. Lo scopo è quello di garantire una corretta pulizia delle superfici difficilmente raggiungibili con un lavaggio manuale. Gli ultrasuoni sono onde sonore a frequenze al di sopra del campo uditivo umano: esse si irradiano nel liquido contenuto nella vasca generando alternativamente pressioni alte e basse nelle quali si formano e si espandono milioni di bollicine microscopiche che poi scoppiano attaccando ogni superficie e invadendo tutti i fori e le rientranze del dispositivo. Il secondo risciacquo elimina ulteriormente i residui del materiale organico e tutte le tracce del detergente che potrebbero interagire con gli agenti sterilizzanti.

  3. Asciugatura. Successivamente al risciacquo i dispositivi vengono asciugati per evitare corrosione ed eliminati i residui di acqua che potrebbero compromettere la sterilizzazione. Essa avviene attraverso l’utilizzo di aria calda all’interno della camera del macchinario.

  4. Confezionamento. Una volta controllata l’integrità e il funzionamento di tutto il materiale da sterilizzare si procede con il confezionamento. Lo scopo è quello di garantire che, dopo la sterilizzazione, i dispositivi la mantengano e siano protetti dalla contaminazione che potrebbe verificarsi durante la conservazione o il trasporto. I dispositivi vanno inseriti nelle Steril-buste sulle quali andrà indicata la data in cui viene effettuata la sterilizzazione in modo da avere ben chiara la data di scadenza.

STERILIZZAZIONE

STERILIZZAZIONE IN AUTOCLAVE

Nelle autoclavi a vapore il ciclo di sterilizzazione ha inizio con l’espulsione dell’aria presente nella camera dell’autoclave e nei carichi in essa collocati, subordinata dall’immissione del vapore. Ne segue l’esposizione del carico all’agente sterilizzante per un tempo che è in funzione dei parametri fisici prefissati: pressione, temperatura, e tempo di permanenza. Il processo si conclude con l’espulsione del vapore dalla camera dell’autoclave, attraverso una valvola di sfogo. Il ciclo di autoclave al Klinik si svolge con un dispositivo di classe B, dotato di stampante per la verifica dei parametri all’interno della camera e ciclo finale di asciugatura.

CONTROLLO

TEST DI VERIFICA

Ogni autoclave, durante il suo funzionamento, è costantemente controllata da strumenti fisici facenti parte dell’apparecchiatura stessa (termometri, manometri, etc.), ma per accertarne il buon funzionamento e l’effettivo raggiungimento della sterilizzazione è necessario attuare un monitoraggio sistematico attraverso sistemi di controllo che rispondono a principi chimici e biologici e che si avvalgono di indicatori specifici.

  1. I controlli chimici. Essi sfruttano la proprietà di sostanze colorate di modificare il proprio aspetto se adeguatamente esposte al calore e alla pressione per tempi adeguati.
    Gli indicatori chimici, secondo la classificazione delle ISO 11140-1, si suddividono in:

  1. Indicatori di processo. Sono formulazioni di inchiostro presenti su nastri o etichette da applicare al carico o prestampate sulle buste in carta-polipropilene, dette Steril-buste. Esse reagiscono alla sua esposizione al ciclo senza dare alcuna informazione sulla completezza e/o efficacia dello stesso. In pratica, servono per distinguere le confezioni già trattate da quelle non ancora sottoposte al ciclo di sterilizzazione.

  2. Integratori di processo. Essi sono concepiti per interagire con tutti i parametri critici di un ciclo di sterilizzazione. L’integratore di processo dovrà riportare la data ed essere collocato in “posizione critica” e cioè imbustato e posto al centro della camera di sterilizzazione

    2. I controlli biologici. Sono considerati i controlli ottimali per verificare l’adeguatezza del processo in quanto in grado di indicare e di integrare tra loro non solo i fattori tempo e temperatura. Questi indicatori sono delle preparazioni standardizzate di microrganismi in forma di spora. I microrganismi vengono distrutti solo se esposti al vapore con valori di temperatura e pressione ben determinati e per un tempo minimo definito “tempo di uccisione”.

AL KLINIK I TEST DI VERIFICA SONO RACCOLTI IN APPOSITI REGISTRI DISPONIBILI ALLA VISIONE SU RICHIESTA DEL CLIENTE.